Casato dei Coronini
Comune di Šempeter-Vrtojba
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5290 Šempeter pri Gorici


T
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F: +386 (0)5 335 10 07

E:
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Orario d’ufficio:

luned
ì e venerdì: 8.00-12.00
mercoled
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Partita IVA:
SI 44857390
Numero matricolare:
1358227



Casato dei Coronini

Le origini dei Coronini, come probabilmente di tutte le altre famiglie nobili, sono complesse e poco chiare. Diverse fonti citano dati molto eterogenei ed è perciò difficile distinguere i fatti dalle leggende e racconti, che sono ancora conservati nella tradizione orale della famiglia. Il nome Cronberg viene citato nell'area germanica già tra il X ed il XII secolo. 

Il casato dei Coronini, che prima della fine del XV o all'inizio del XVI secolo si trasferì a Gorizia, visse sicuramente in Lombardia, a Berbenno, nelle prossimità di Bergamo. Nelle fonti vengono citate date diverse in cui i Coronini sarebbero arrivati a Gorizia. Alcune indicano la fine del XV secolo, altre ancora pospongono il loro arrivo agli inizi del XVI secolo. Giovanni Coronini sarebbe arrivano a Gorizia nel 1487. In altre fonti viene riportato che all'inizio del XVI secolo a Gorizia si presentò per la prima volta Cipriano o Giovanni Coronini, detto anche Cipriano il vecchio.

L'arciduca Ferdinando nel 1526 diede in dono a Giovanni Cipriano Coronini (1500–1597) un piccolo feudo vicino a Gorizia, nel 1548 questi ricevette poi il titolo nobiliare. Le fonti sono nuovamente divergenti nell'elencazione dei figli di Cipriano e nella definizione degli iniziatori del ramo di Šempeter, Tolmin, Kojsko e Cerovo. Taluni ancora citano tre figli: Cipriano (1540–1610), che proseguì poi il ramo principale di Kromberg ovvero di Gorizia, Orfeo (?–1593) e Marsilio (1530–1594), gli iniziatori del ramo di Šempeter, ancora esistente. In altre fonti ancora viene indicato che la parentela tra i due rami non è certa.

L'inizio del ramo di Šempeter


Il ramo di Šempeter avrebbe avuto inizio con Alessio Coronini, che da Bergamo sarebbe venuto successivamente. E' del resto vero che il padre di Alessio si chiamava Marsilio. Alessio Coronini (1580–1679) fu accolto tra le schiatte della nobiltà goriziana nel 1627. L’imperatore Ferdinando III lo elevò al rango di barone del Sacro Romano Impero il 18 febbraio del 1656 conferendogli il predicato von Oelberg ovvero de Monte Olivarum (»von Oelberg«) ovvero di Monte Oliveto. L’imperatore Leopoldo I elevò tutti i membri del casato dei Coronini, compresi quelli appartenenti al ramo cadetto di Šempeter, in conti imperiali di origine tedesca del Sacro romano impero con il predicato von Cronberg: ciò avvenne il 23 ottobre 1687.

I rappresentanti di maggior spicco del casato


I rappresentanti di maggior spicco del casato di Šempeter furono Giovanni Battista Alessio Coronini Cronberg IV (Johann Baptist Alexius Coronini von Cronberg, 1794-1880) ed il figlio, Francesco Carlo l Alessio Coronini Cronberg (1833–1901). Giovanni Battista si distinse per l'eccezionale carriera militare; tra il 1836 ed il 1848 fu anche precettore del giovane erede al trono, Francesco Giuseppe di Asburgo.

 

 

 

 

 





Il figlio di Giovanni, Francesco Carlo l Alessio Coronini Cronberg (Franz Carl Alexius Coronini von Cronberg, 1833-1901), che per la professione del padre fu anche amico dell’Imperatore, tra il 1868 ed il 1899 fu podestà di Šempeter. Nel 1870 fu eletto alla dieta provinciale, e dal 1871 al 1895 sedette al parlamento di Vienna. Fu per due volte capitano distrettuale di Gorizia, cioè dagli anni 1870 sino al 1877 e dal 1883 sino al 1899.







La fine


Il casato, sino alla prima guerra mondiale, possedeva notevoli proprietà: a Šempeter e dintorni i Coronini avevano molte terre e case coloniche, che venivano date in affitto ai contadini sloveni. Durante la prima guerra mondiale la proprietà fu quasi del tutto distrutta, la dimora di Šempeter fu pesantemente colpita, poiché divenne obiettivo di numerosi bombardamenti. Ciononostante la famiglia riuscì a salvare la maggiore parte degli arredi più pregiati, in particolare i quadri.

Alessio Coronini, padre di Giuliana e Giovanni Coronini, fece poi ristrutturare la dimora. Si presume che il progetto per la ristrutturazione nel primo dopoguerra sia stato eseguito da Max Fabiani. A causa dei debiti, Coronini dovette vendere numerosi terreni ai contadini delle vicinanze; nel 1930 il castello avito fu venduto all'Aeronautica militare italiana. La famiglia visse successivamente nel castello Maffei, sul monte Mark, sopra Šempeter. Nel 1947, quando il territorio divenne parte della Jugoslavia, i Coronini si trasferirono a Gorizia, in una villa più recente, ancora oggi di proprietà della famiglia.

L'ultimo erede era conte Giovanni Coronini (Giovanni Coronini-Cronberg, 20. 7. 1936-15. 9. 2013), che viveva a Londra.
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